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Autore Taxi driver
iRisH2005


Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 147
Da: alghero (SS)
Inviato: 30-01-2006 16:59  
quote:
In data 2005-03-06 20:29, darkStar scrive:
ragazzi vi chiedo una vtra interpretazione..
avete presente l'ultima scena in cui travis dopo avere portato Betsy a casa in taxi...ha uno scatto nervoso col viso
Ke vuol dire per voi?
Che nn è ancora completamente guarito o cosa?

esatto...scorsese ha fatto apposta quell effetto per dimostrarci che lui non è assolutamente guarito e che potrebbe ancora fare qualcosa di folle e magari peggiore dell altro forse su se stesso o sugli altri...è cn questo interrogativo che c lascia scorsese....:"e adesso che farà???"
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"SHOOT NIKY GO AHEAD, GO AHEAD!!! DO IT!!DO IT!! JUST DO IT!!
The Deer Hunter

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iRisH2005


Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 147
Da: alghero (SS)
Inviato: 30-01-2006 17:01  
quote:
In data 2004-11-04 21:30, hal9000 scrive:
bellissimo, non c' è che dire. un angelo vendicatore che prima osseva e dopo ordina.
secondo me un personaggio così bello e con una psicologia così elaborata non si troverà più facilmente.


quoto alla grande....questo è un capolavoro e non credo che avrebbe fatto così tanto scalpore se fosse stato mediocre...scorsese ha usato tutto il suo genio di regista e de niro.....beh cm associo de niro e taxi driver è ovvio quello che voglio dire no??? INIMITABILE! da oscar....
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The Deer Hunter

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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 30-01-2006 17:04  
Come fa un regista a dare così tanto l'idea di un uomo frustrato...non so come abbiamo potuto farlo cosi bene in questo film...straordinario!

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iRisH2005


Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 147
Da: alghero (SS)
Inviato: 30-01-2006 17:05  
w il mio avatar =)!!!
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The Deer Hunter

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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 30-01-2006 17:05  
quote:
In data 2006-01-30 15:14, TonyLeung scrive:
Capolavoro della cinematografia statunitense degli anni ’70, Taxi Driver è una cruda rappresentazione della società americana, cresciuta con falsi miti e disillusa dal grande sogno.
Il malessere del protagonista è speculare a quello dell’autore, Paul Schrader, che attinse molto dalle sue esperienze personali per cercare di delineare i tratti caratterizzanti del personaggio di Travis. Quindi basandosi sui suoi problemi di insonnia, sui suoi disturbi maniaco-depressivi legati all’alcolismo ed a un matrimonio fallito alle spalle, Schrader decise di aggiungere molti di questi aspetti della sua vita privata e sfruttarli in sceneggiatura con l’intento di creare un eroe disturbato, dalla psicologia complessa ma che rendesse evidente l’inquietudine e l’ansia di un uomo che riesce a guardare il mondo soltanto stando rinchiuso all’interno di un abitacolo di un taxi.
Travis Bickle è la personificazione di un concetto: l’impreparazione dell’uomo moderno, afflitto da mille sofferenze ma incapace di suicidarsi. L’ esplosione di violenza nei confronti dei simboli della corruzione (il senatore) e del degrado umano (il pappone) sono solo il riflesso della frustrazione che si annida in lui e che non riesce a sfogare in altro modo così quando se ne renderà conto, nella scena della sparatoria finale, sarà lui stesso a puntarsi la pistola alla tempia.

http://www.termedinamiche.it/?q=node/121




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vero!ottima recensione!

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 28-02-2006 14:56  
TAXI DRIVER di Martin Scorsese (la solitudine dell’antieroe) 1976

Scorsese rivoluzionario, Scorsese Toro Scatenato aiutato da un De Niro in stato di grazia e da uno sceneggiatore coltissimo Paul Schrader (ex critico cinematografico) che cita Ozu e Bresson a piene mani. Che differenza con lo Scorsese hollywoodiano di Gangs of New York e The Aviator!
E poi l’ultima musica di Herrmann, il compositore preferito di Hitchcock.
Un po’ della nausea di Paul Sartre e tantissima, immensa solitudine (cosmica oserei).
Travis De Niro non riesce a dormire e cerca un lavoro notturno. Farà il tassista ma il suo male di vivere a contatto con la degradata realtà suburbana si trasformerà in follia omicida da ultimo dei moicani metropolitani. La nevrosi d’ansia che lo tiene desto fino alle prime ore della mattina si tramuterà in psicosi maniacale depressiva con tentativo finale di autosoppressione. Scorsese è bravo a riprendere in maniera distorta e allucinata la New York notturna, popolata da puttane e papponi, teppisti e violenti. Travis guarda questa realtà sempre in maniera indiretta, attraverso lo specchietto retrovisore, come fosse incapace di reggere un confronto diretto. L’alienazione e l’auto emarginazione si mescolano alla voglia d’amore e di rapporti umani. Travis è un bambino che fa le prove allo specchio della sua crisi d’identità (stai dicendo a me?, ehi stai parlando con me?) e usa la pistola (non giocattolo) per difendersi da sé stesso (altro).E’ colpa tua Charlie, è colpa tua Charlie Travis (ricordate il monologo di un altro antieroe, Jack La Motta in Toro Scatenato?)
Travis è una contraddizione vivente e riuscirà a farsi del male volontariamente, recidendo con lucida determinazione (con il grottesco spettacolo di un film porno) una storia d’amore appena nata con la splendida Cybill Sheperd. La deflagrazione di questo rapporto andato a male è una vera e propria implosione nella psiche di Travis. Come posso fare pulizia per questo mondo malato? Come posso pulire la sporcizia che ho dentro? La furia quasi mistica di vendicatore non è che un subconscio tentativo di punirsi per la sua incapacità a volere bene. L’inferno sono gli altri, ma noi non siamo molto meglio… Cosa rappresenta Pallantine? La mistificazione della realtà ad uso elettorale. Cosa rappresenta la Televisione? Una mistificazione della realtà con relativi istupidimento dell’utente? Una puttana bambina (una dodicenne Jodie Foster) sembra potere risvegliare in Travis quell’ingenuità perduta. Ma il mondo che le ruota attorno è marcio e puzzolente come l’immondizia che si accumula sulle strade. Le quattro pistole di Travis sono pronte a dispensare una giustizia sommaria e dannatamente frustrata. Dalle invettive a qualche automobilista distratto, dal razzismo strisciante verso una umanità sempre più distante si passa alla violenza psicopatologica, al culto del corpo e delle armi, fino a trasformarsi (letteralmente trasfigurarsi) in un moicano assassino (come gli squadroni della morte in Vietnam). Keitel si ritaglia la parte del magnaccia capellone e sbruffone (il dialogo iniziale con De Niro è un capolavoro di improvvisazione)
Scorsese muove la macchina da presa in maniera rivoluzionaria (pensate alla scena di Travis al telefono mentre cerca di riconquistare Cybill, ad un certo punto mentre Travis sta ancora parlando alla cornetta la camera si sposta su un corridoio lungo e vuoto che verrà alla fine percorso da Travis alla fine della sfortunata telefonata, pensate alle riprese dall’alto del massacro finale in un delirio estetizzante e iperrealistico, pensate a Travis che entra nel deposito dei Taxi e improvvisamente viene perso dall’inquadratura che lo recupera dopo un arco di almeno 180 gradi) e sembra davvero un piccolo rivoluzionario Ejzenstejn. Il massacro di Travis resterà impunito da questa società mediatica affamata di falsi eroi. Gli occhi folli di Travis ci scrutano ancora una volta dallo specchietto retrovisore, la bella Cybill che ci portiamo per passeggera è solo una proiezione, subito inghiottita dalle luci (psichedeliche) della città.
Palma d’oro (strameritata) al festival di Cannes 1976

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 01-03-2006 12:48  
Dimenticavo il cameo di Martin Scorsese, marito tradito che plagia mentalmente un silenzioso e confuso Travis.
Fantastico in quella scena il modo in cui Travis non si gira verso Martin, nonostante le ripetute provocazioni.
E' sua l'imbeccata della 44 Magnum...

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SolidSnake

Reg.: 13 Mar 2003
Messaggi: 10561
Da: San Cesareo (RM)
Inviato: 01-03-2006 14:18  
quote:
In data 2006-03-01 12:48, Schizo scrive:
Dimenticavo il cameo di Martin Scorsese, marito tradito che plagia mentalmente un silenzioso e confuso Travis.
Fantastico in quella scena il modo in cui Travis non si gira verso Martin, nonostante le ripetute provocazioni.
E' sua l'imbeccata della 44 Magnum...

Non credo che il marito tradito sia l'unico cameo di Scorsese... sempre nel film del tassista pazzo mi sembra che appaia un'altra volta: non ricordo precisamente ma in una scena dove Travis entra (o esce) in (da) un luogo si vede un uomo seduto ai bordi di una breve scalinata, e questo mi sembra proprio che sia il caro Martin!
_________________
Voi guardate verso l'alto, quando cercate elevazione. E io guardo in basso, perchè sono elevato.

Zarathustra, da COSI' PARLO' ZARATHUSTRA

http://nakash.myminicity.com

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iRisH2005


Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 147
Da: alghero (SS)
Inviato: 03-03-2006 21:46  
quote:
In data 2006-03-01 14:18, SolidSnake scrive:
quote:
In data 2006-03-01 12:48, Schizo scrive:
Dimenticavo il cameo di Martin Scorsese, marito tradito che plagia mentalmente un silenzioso e confuso Travis.
Fantastico in quella scena il modo in cui Travis non si gira verso Martin, nonostante le ripetute provocazioni.
E' sua l'imbeccata della 44 Magnum...

Non credo che il marito tradito sia l'unico cameo di Scorsese... sempre nel film del tassista pazzo mi sembra che appaia un'altra volta: non ricordo precisamente ma in una scena dove Travis entra (o esce) in (da) un luogo si vede un uomo seduto ai bordi di una breve scalinata, e questo mi sembra proprio che sia il caro Martin!



si è vero...si vede quando travis osserva betsy andare al lavoro...e l uomo in secondo piano seduto su una scalinata che se la sta a guardare è proprio il grande marty! ma comunque il pezzo all interno del taxi è proprio stupendo!!
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The Deer Hunter

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SolidSnake

Reg.: 13 Mar 2003
Messaggi: 10561
Da: San Cesareo (RM)
Inviato: 05-03-2006 01:02  
Ma ora mi domando... perchè apparire una ulteriore volta dato che si presume che Martin già sapesse che avrebbe dovuto interpretare il ruolo del marito cornuto?
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Zarathustra, da COSI' PARLO' ZARATHUSTRA

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trelkowski

Reg.: 09 Mar 2006
Messaggi: 107
Da: palermo (PA)
Inviato: 07-04-2006 16:31  
VOTO 9
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Dick Laurant è morto

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MontyB

Reg.: 22 Nov 2006
Messaggi: 156
Da: novara (NO)
Inviato: 29-11-2006 02:02  
Dopo "Mean Streets", pellicola ambientata per le "strade basse" di Little Italy, famoso quartiere di New York, Scorsese torna a mostrarci la sua amata/odiata città, uno dei temi cardine della sua filmografia.
"Taxi driver" ci presenta un antieroe, un reduce del Vietnam, insonne e chiuso in se stesso (simbolo di un'America allo sbando), che si fa assumere come tassista per dare un volto ai propri demoni interiori. E così, ogni notte attraversa le strade di una New York sporca, ma dotata di grande fascinazione ("fascination" è la scritta che campeggia su un'insegna luminosa accanto alla quale passa il taxi di Travis), ed entra in contatto con tutta una serie di strani personaggi: il candidato a senatore Palantine, al quale fa un discorso parecchio contraddittorio; l'uomo paranoico e allucinato (Martin Scorsese, qui in un cameo gustosissimo) che vuole uccidere la moglie fedifraga; la giovane prostituta, Iris, che, in un momento di lucidità, vorrebbe "fuggire" dalla sua misera condizione. Travis conosce anche una donna affascinante ed intelligente, tale Betsy, che, però non è abbastanza perspicace da capire il tassista. L'ex marine vorrebbe aiutare sia Iris che Betsy e comincia la metamorfosi: si chiude nella sua topaia e cova sentimenti di vendetta verso Palantine (che sfrutta Betsy) e il magnaccia di Iris (che la tiene legata a sè e ai suoi sporchi affari, non facendole vivere gli anni più belli dell'adolescenza). La metamorfosi di Travis non è solamente interiore: si taglia i capelli (acconciatura da mohawk) come un vero combattente e dà libero sfogo alla sua ira verso una città laida, metafora di una società corrotta.
L'adesione psicologica e fisica di Bob De Niro al protagonista è davvero sbalorditiva! Scorsese utilizza spesso angolazioni distorte per inquadrare New York proprio per imprimere un senso di sbandamento, smarrimento e solitudine. La fotografia rende adeguatamente l'immagine di una New York puzzolente (i fumi che si alzano dai tombini) e sporca, ma anche sorprendente (i giochi di luci e ombre delle insegne luminose). La colonna sonora, poi, firmata dal maestro Bernard Herrmann è avvolgente e, a tratti, inquietante, proprio come il film.
Un capolavoro!

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Affanculo io???
Vacci tu!!!

[ Questo messaggio è stato modificato da: MontyB il 29-11-2006 alle 02:04 ]

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maltese

Reg.: 22 Feb 2004
Messaggi: 361
Da: Borgosesia (VC)
Inviato: 29-11-2006 03:01  
quote:
In data 2004-03-23 00:42, AlZayd scrive:
Ci sono opere sacre che non si toccano e giudizi da rifiutare a priori, senza nemmanco discutere.

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 00:46 ]



così come ci sono verità talmente evidenti che non hanno bisogno di essere ribadite...
_________________
-Cos'hai fatto in tutti questi anni Noodles?
-Sono andato a letto presto.

C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

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